Lavoratore dipendente e commercio con partita iva: doppia contribuzione INPS?

Lavoratore dipendente e commercio con partita iva: doppia contribuzione INPS?

Uno dei dubbi dei diversi soggetti che cercano di arrotondare il proprio stipendio con una seconda attività, ma che molto spesso hanno il timore di farlo per via delle spese piuttosto elevate è: se avvio un’attività commerciale e sono già lavoratore dipendente devo versare due volte i contributi INPS?

Prendiamo ad esempio il caso più frequente di un soggetto che apre partita iva nel settore del commercio (quindi tralasciamo artigianato, liberi professionisti o le società, che hanno delle regole specifiche), per cui in condizioni normali sarebbe necessaria l’iscrizione alla Camera di Commercio e all’INPS gestione commercianti.

Quando non è necessaria la doppia contribuzione INPS?

La stessa INPS specifica, con una spiegazione molto chiara indicata in una delle pagine del proprio sito (visualizzala qui) che riportiamo testualmente:

I casi nei quali è prevista la “non iscrivibilità” sono:

     - svolgimento di attività da lavoro dipendente a tempo pieno;

     - partecipazione alla realizzazione dello scopo sociale esclusivamente tramite conferimento di capitale;

     - altra attività prevalente con iscrizione alla relativa cassa/ente previdenziale;

     - iscrizione alla gestione previdenziale degli artigiani o commercianti per altra attività d’impresa.

Devono essere comunicate direttamente all’Inps tutte le informazioni relative alla modifica della posizione contributiva del titolare o del coadiuvante che non siano di interesse del Registro delle Imprese.

E’, tuttavia, possibile (ma non necessario) utilizzare ComUnica nei casi di iscrizione di un coadiuvante in un momento successivo alla nascita dell’impresa.

La cessazione di una impresa può non far venir meno l’obbligo contributivo per il titolare o socio che contemporaneamente eserciti la propria attività in altra impresa. Tale circostanza (che tecnicamente è denominata “continuità contributiva“) deve essere evidenziata sul quadro AC della ComUnica.

N.B.: Qualora, a seguito della presentazione della ComUnica, emergano delle incongruenze tali da non consentire il perfezionamento della iscrizione, la procedura emette una lettera con la quale l’interessato viene invitato a presentarsi, presso gli uffici della Sede Inps competente territorialmente (o a contattare il numero verde 803.164), al fine di chiarire la propria posizione assicurativa.

Quindi emerge chiaramente che se si è dipendenti a tempo pieno (preferibilmente a tempo indeterminato, anche se non specificato ma almeno 26 ore settimanali), non è necessario versare due volte i contributi fissi INPS (il cui importo fisso minimo è di circa 3.464 euro l’anno al momento, e costituiscono forse la maggiore limitazione all’avvio di imprese commerciali), ma è possibile richiedere nella Comunicazione UNICA la non iscrivibilità, indicando il codice fiscale del datore di lavoro e la matricola INPS del soggetto che richiede la non iscrizione (nel quadro di Comunica AC/INPS).

E' opportuno comunque sottolineare che in alcuni casi è possibile che taluni soggetti vengano ugualmente iscritti alla gestione commercianti nonostante posseggano i requisiti di non iscrivibilità. In tal caso la stessa INPS richiede un incontro nel quale è possibile presentare la documentazione idonea e, se del caso, presentare un’istanza per la non iscrizione alla gestione commercianti questo perchè la valutazione della posizione spetta alla singola sede di competenza.

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